BIO

Il mio nome è Alessandro e sono nato a Taranto nel 1977. Ho studiato come perito informatico e poi come ingegnere informatico. Ho sempre avuto la passione dell’elettronica oltre che dell’informatica (con i computer, ho iniziato sin dalla scuola elementare, con un corso sperimentale di informatica, in cui programmavamo, in BASIC, il Commodore 64).

La mia prima esperienza con le radio risale a quando ero bambino e giocavo con mio padre con i walkie talkie (“1,2,3 prova…1,2,3 prova….” ed io rispondevo timidamente “…apà…”). Mi ricordo che, sempre da bambino, mio nonno Nicola (buon’anima) mi comprò uno strano microfono verde senza fili (in realtà c’era un piccolo filo che fuoriusciva, che era l’antenna…), che trasmetteva in FM direttamente nelle frequenze broadcasting commerciali (mi potevo auto ascoltare in diretta dalla radio di casa!) e questa cosa mi affascinava molto perché mi fece sentire al pari di una emittente radiofonica e ogni tanto trasmettevo alcuni brani pensando di essere sentito da chissà chi, ma dubito che quelle emissioni andassero oltre il mio condominio… ovviamente non potevo avere riscontro in alcun modo di quel tipo di trasmissione, essendo unidirezionale, ma l’idea di raggiungere qualcun altro via etere era già affascinante.

Da ragazzino poi, andavo spesso e volentieri da un mio amico (IZ7NLZ, che saluto, pur essendoci persi di vista) che a casa sua aveva la “fortuna” di avere una stazione CB con una “mega” antenna sul terrazzo, che riusciva a fare parecchi collegamenti e ci divertivamo a fare diversi QSO…ero anche affascinato dal quel linguaggio strano e criptico fatto di codici… ma all’epoca per me sembrava troppo macchinoso chiedere una licenza per trasmettere e soprattutto non avevo la possibilità economica e tecnica di installare sia l’antenna che la stazione CB, quindi potevo solo accontentarmi di usarlo da amici (tra cui cito anche Donato, compagno di scuole superiori).

Nel frattempo ho maturato altre passioni, tra cui la fotografia, ma in cuor mio è sempre rimasta la voglia di fare collegamenti radio, nel senso più assoluto del termine, quindi non soltanto a livello di conversazione vocale. Il periodo del lockdown dovuto al Covid19 ha re-innescato la mia voglia di fare radio, perchè essendo costretti a stare in casa era un modo per collegare qualcuno esterno alle quattro mura. Ma anche perchè, in quel periodo, giravano parecchie fake news in cui si diceva che sarebbero arrivati periodi lunghi di blackout (anche di TLC commerciali, internet…) e questa cosa di rimanere un po’ fuori dal mondo cominciò a farmi paura…se c’è qualcosa che può resistere alle calamità naturali o ai blackout è proprio la radio… La scintilla è partita quando ho comprato dei PMR giocattolo per giocare con mio figlio. Ho cominiciato ad informarmi sul PMR446, sulla loro portata ecc, facendo confronti col “vecchio baracchino” per come lo ricordassi io, scoprendo che attualmente non ci voleva più la licenza nè per il CB, nè per i PMR, quindi finalmente, dopo tanti anni, mi decisi a comprare il mio primo CB portatile, ALAN 42 DS. Ma il problema principale del CB, rimane comunque quello dell’antenna (con un apparecchio portatile e il suo “gommino” in dotazione, si fa ben poco). Dato che nel periodo del lockdown c’era molto tempo libero, ho iniziato ad informarmi sul radiantismo in generale, scoprendo che per realizzare quello che avrei voluto fare io (ossia collegare qualcuno o qualcosa, anche dall’altra parte del mondo) mi sarebbe comunque servita una patente ed una autorizzazione generale. Mi sono messo sotto a studiare (allora era vera la frase “gli esami non finiscono mai”) e nel frattempo mi sono iscritto come SWL presso l’Ispettorato della mia regione che fa capo al Ministero dello Sviluppo Economico, non tanto perché fosse obbligatorio per fare ascolto, ma bensì perché avevo voglia di cominciare a ufficializzare questa mia passione e magari cominciare a spedire qualche cartolina QSL (non elettroniche ma cartacee). Ho cominciato a fare ascolto HF, sia con una radiolina portatile (HX-DATA808) che con una chiavetta rtl-sdr collegata al mio pc, con un’antenna HF LOOP messa sul balcone all’occorrenza.

Per cercare di “bruciare un po’ le tappe”, non avendo la possibilità di trasmettere in frequenza perchè privo di patente, ho cominciato ad usare dei “surrogati” di radio… app come Zello, CBTalk, anche tramite l’utilizzo di una POC radio della Inrico, che però non danno alcun tipo di soddisfazione perchè si è coscienti del fatto che si appoggino su Internet (e quindi sui ripetitori di telefonia mobile commerciali o wifi di casa) e non si fa alcuna fatica a collegare qualcuno che è dall’altra parte del mondo.

Queste app però mi hanno permesso di entrare in contatto con il mondo ufficiale dei radioamatori, il primo dei quali è stato Angelo IU1LWV, il quale è molto attivo su diverse piattaforme (YouTube, TikTok…) e con i suoi video spiega molto bene i concetti principali di radiantismo o il funzionamento di vari tipi di apparati… è praticamente un Ambassador del Radiantismo, sempre disponibile a rispondere alle domande dei radioappassionati… nel suo gruppo Zello, DIGITAL RADIO FREE, poi ho stretto amicizia con persone fantastiche e disponibili come Claudio IK1ICF (anche lui presente su YouTube e TikTok), Fabio IZ1UMP, Pietro IZ1UJJ… giusto per citarne alcuni… tante volte, anche stando solo in ascolto sul suo canale zello (sembrerà strano, ma sono timido in fonia) ho appreso di argomenti di radiantismo che mai avrei immaginato.

Nel frattempo, grazie anche al fatto di aver chiesto e ottenuto ufficialmente un nominativo da SWL, ho pensato bene di iscrivermi presso la sezione ARI della mia città (IQ7TA), che inizialmente, per via del covid, non è stata frequentata, ma mi ha permesso di entrare in contatto con persone da cui avevo molto da imparare, e grazie alla quale, appena avuto patente e nominativo, ho provato l’emozione di fare il mio primo QSO ufficiale in fonia in HF (per il momento a casa non possiedo ancora una stazione fissa HF… il problema principale è sempre quello…l’antenna!), oltre al fatto che i costi delle stazioni fisse HF non sono certo irrisori. Sono ancora agli esordi come radioamatore “ufficiale” ma mi sembra di aver capito che la mia passione siano le HF e i modi digitali (ft8,wspr,…) e mi affascina anche l’idea del QRP… rimpiango solo l’idea di non essermi deciso prima di prendere la patente di operatore di stazione di radioamatore, ho come la sensazione di aver perso molto tempo e di voler correre ai ripari (infatti da quando ho iniziato a studiare per la patente, ho continuato a studiare anche dopo l’esame, ci sono infinite applicazioni della materia, che spaziano dall’elettronica, all’informatica, alla fisica…) e che finalmente hanno dato un senso pratico alle tante cose che ho studiato nel passato.

Quando mi capita di incontrare amici o parenti, ai quali cerco di spiegare con orgoglio il fatto di essere diventato radioamatore, tutti pensano istintivamente al “baracchino” a cui associano direttamente i colloqui con i “camionisti” e puntualmente mi dicono “che avete da dirvi? di cosa parlate?” e ogni volta mi fermo a spiegare che il radiantismo è tutt’altra cosa, che non esiste solo il baracchino, che oltre a collegare “qualcuno” (persona fisica) si può collegare anche “qualcosa” (si pensi alle stazioni spaziali o alla radioastronomia), che esistono tante modalità e mezzi per trasmettere (satelliti, riflessioni sulla luna, …) e che non c’è solo la fonia ma ci si può scambiare anche dati e loro puntualmente ti rispondono che si può già fare tutto con internet, senza bisogno di patente, dando per scontato l’esistenza e la funzionalità permanente della rete e del proprio cellulare, ignorando il fatto che una calamità naturale o un evento doloso (tipo un cyber attacco) potrebbero rendere tutto ciò che è connesso ad internet ed ai ponti radio tlc civili, inutilizzabile.

Inoltre, non si deve pensare che il radioamatore sia la classica persona in pensione (“old man“), rinchiusa in casa, in ciabatte, con le sue stazioni fisse valvolari, c’è anche molta attività itinerante, (si pensi ad esempio alle attivazioni temporanee sulle cime delle montagne, nei parchi, sulle isole, dette in gergo SOTA, POTA, IOTA…) un mondo che anche a me stesso prima era sconosciuto, ma che mi affascina molto, a cui un domani mi piacerebbe prendere parte e poi c’è anche la parte ludica dei contest (vere e proprie gare a chi fa più collegamenti in un periodo di tempo prestabilito), che può piacere o meno.

Ma il radiantismo non è solo tecnica, è un servizio regolamentato da precisi diritti e doveri, fatto senza scopo di lucro, è uno stile di vita, è l’arte dello sperimentare nel campo della radioelettricità ed è spirito di collaborazione (io potrei anche non essere un esperto di antenne ma se sono un appassionato informatico posso contribuire al progetto di un collega che di antenne se ne intende e insieme costruire qualcosa che sia utile a tutta la comunità).

73 de IU7RAL
QTH: JN80PL